martedì 13 dicembre 2011

Due petizioni per la salvaguardia dell'Arte Cordaia.

Dopo la prima fase di protesta, siamo passati ben presto ad azioni più propositive, sfruttando i mezzi che il web mette oggi a disposizione.
Così, dopo un paio di giorni di intense consultazioni tecniche, i testi delle due petizioni indirizzate al Governo Italiano e all'Unione Europea erano pronti!


Messe in rete il 19 novembre, nonostante le molte reticenze e le perplessità diffuse, le petizioni hanno raccolto subito un numero incredibile di adesioni (se consideriamo la peculiarità dell'argomento) grazie alla volenterosa, diffusa ed efficacie azione di condivisione in rete ad opera di musicisti, liutai, studiosi e amanti dell'arte. In particolare, dopo soli dieci giorni la petizione italiana contava già più di mille firme, fra le quali spiccavano importanti nomi dell'arte,ma anche diversi produttori di corde di budello!
E' a questo punto che, prendendoci tutti in contropiede, in assoluto anticipo rispetto alle nostre più rosee aspettative, i funzionari del Ministero hanno accolto le esattamente le istanze della petizione ed hanno regolarizzato la posizione dei cordai italiani in maniera definitiva, con ciò preparando il terreno per la riapertura -nei prossimi mesi- della produzione di corde di budello della Aquila Corde.
Il 29 novembre chiudiamo quindi ufficialmente la petizione italiana, raccogliendo le 1131 firme di tutti coloro che hanno immediatamente sostenuto e condiviso dando peso politico e concretezza alla nostra iniziativa... e ci concediamo insieme un brindisi virtuale!

Bellissimo, a proposito del fenomeno dei social network, l'articolo pubblicato in quei giorni da una delle colonne portanti del gruppo di amministratori, il nostro Anonimo del XXI secolo, alias Maria Caruso, cantante e amante della viola da gamba, che vi invito a leggere qui: http://anonimodelxxisecolo.wordpress.com/2011/11/21/power-signing-la-parabola-del-social-network-e-delle-petizioni-on-line/

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