sabato 17 dicembre 2011

"Amor Cordis!" a Roma in concerto, il 22 dicembre!



Giovedì 22 dicembre 2011
alle ore 21.00
chiesa di S. Teodoro al Palatino
ROMA

Natività di Christo
Musiche di G. Frescobaldi, G. M. da Montesardo, A. Piccinini, F. Corbetta, T. Merula, B. Marini, S. Durón, O. Michi, G. Strozzi, M. East

Ensemble Dialogus de Musica
Silvia Scozzi, soprano
Maddalena Del Gobbo, viola da gamba
Luigi Polsini, viola da gamba
Simone Colavecchi, tiorba, chitarra barocca

Concerto di musica barocca dell’ensemble Dialogus de Musica, nell’ambito della serie di concerti ed iniziative culturali promosse da “Amor Cordis”, a sostegno dell’Arte Cordaia.
Nell'occasione di questo concerto natalizio si incontrano in musica Maddalena del Gobbo e Silvia Scozzi, due delle amministratrici del gruppo "Salviamo le corde di budello!".
Qui l'evento facebook: https://www.facebook.com/events/253890444676396/

mercoledì 14 dicembre 2011

Concerti per sostenere le corde di budello? Certo che sì!

"Amor Cordis!", un bel titolo per una serie di concerti organizzati dai volonterosi musicisti, nonchè amministratori della pagina facebook "Salviamo le corde di budello", per festeggiare le recenti vittorie in ambito legislativo e per sostenere e le future imprese culturali a sostegno dell'antica tradizione dell'Arte Cordaia.

 

Il primo concerto della serie si è tenuto a Vienna, il 3 Dicembre scorso, in occasione della riapertura della Sala da Musica del Palazzo Razumovsky per gli amici della Razumovsky-Gesellschaft für Kunst und Kultur. Nella foto il secondo violino, Matthias Adensamer, arringa il pubblico sulle sorti europee del budello e invita tutti a firmare la petizione per proteggere questo prezioso strumento che consente al quartetto di fare ricerca su un vasto repertorio a partire, ovviamente, dalle composizioni di Beethoven.

In programma, un omaggio viennese al quartetto classico:
Die "Preußischen" Quartette 
von W.A.MOZART

Wiener Razumovsky-Quartett
Anna Kandinsky
Matthias Adensamer
Alexander Znamensky
Claudio Ronco

Il pubblico è stato particolarmente colpito dalla triste ma affascinante vicenda dei Maestri Cordai e da quel suono che finalmente scoprono avere un'origine ben precisa e di antichissima tradizione. Tutti i discorsi del buffet dopo-concerto sono stati monopolizzati dalle corde di budello. Fortuna vuole che ci fosse in sala anche un euro-parlamentare... Le vie del budello sono infinite!

Oggi, dopo la Commissione Tecnica Urgente tenutasi a Bruxelles, abbiamo ricevuto dalle massime autorità le garanzie necessarie a dire con serenità che finalmente l'Arte Cordaia e le corde di budello godono di una solida tutela europea, ma i concerti sono appena cominicati...
Vi aggiorneremo presto sui prossimi eventi.


A presto, con le novità cordarie e tanta buona Musica!

martedì 13 dicembre 2011

Amor Cordis! Uno spazio culturale dedicato all'Arte Cordaia.


Sì, certo, lo sappiamo che "cordis" significa "del cuore" e non "delle corde", ma secondo voi dove ce le siamo legate strette le nostre preziose corde di budello in tutti questi giorni, se non intorno al cuore?
Gli spazi angusti delle leggi, dei dati tecnici e delle petizioni hanno costretto tutti noi artisti impegnati nell'amministrazione di questo movimento ad un grosso stress che possiamo compensare solo tornando finalmente ad occuparci in modo diretto di ciò che ci compete, dell'attualizzazione delle nostre tradizioni, ovvero più semplicemente, di CULTURA.
I custodi della cultura, infatti, in mancanza di Principi Elettori, Imperatori e Papi siamo proprio noi, tutti noi che facciamo arte o che la amiamo e sosteniamo in mille modi, e non basteranno tutte le migliori leggi nazionali o europee a far sopravvivere e rivivere quello che sta dietro la fabbricazione delle corde, ovvero un ideale di SUONO che è luogo di rigorosa ricerca e di continua sorpresa.
Questo spazio virtuale nasce quindi per raccogliere la testimonianza di questa fase critica della storia dell'Arte Cordaia che abbiamo vissuto insieme sulla pagina facebook "Salviamo le corde di budello!", ma risponde anche ad una nostra esigenza condivisa di andare oltre per offrire finalmente un luogo di riferimento per quanti, nel percorso della loro formazione artistica, hanno incontrato e continuano ad incontrare le corde di budello.
Da qui partiranno iniziative concrete per diffondere la conoscenza dell'Arte Cordaia e si raccoglieranno le informazioni, gli studi e gli eventi organizzati sul tema.

BENVENUTI!


Ercole e Deianira, Jan Gossaert.

Viva la libertà di stampa!

di Emanuela Vozza

Al di là delle alterne vicende con i colleghi musicisti timorosi di infangarsi la reputazione con una fantomatica bufala da web o convinti di potersi salvare ripiegando su geniali alternative, nonché con gli animalisti vegani che, avendo scoperto 15 giorni fa l'esistenza delle corde di budello ci hanno per lo più identificato come una nuova e incresciosa categoria di maniaci assassini recidivi senza scrupoli, il problema più spinoso l'abbiamo avuto con la stampa.

In Italia abbiamo una lunga esperienza da cittadini disinformati a mezzo stampa, ma se non si vive la notizia "dall'interno" si fa fatica a capire quali dinamiche possano intercorrere fra il fatto, la comunicazione del fatto, la comprensione del fatto e le necessità editoriali.
Ovviamente non tutti gli articoli  (e i giornalisti) hanno sommerso le nostre informazioni documentate con esternazioni sensazionalistiche o satira flamboyant, alcuni anzi si sono mantenuti neutrali, altri ancora sono stati davvero disponibili e puntualissimi, ma fra tutti questi, provate ad immaginare quali hanno avuto la maggior diffusione nel web?
Qui vi riporto un piccolo campionario misto, vario ed eventuale di alcuni articoli che sono apparsi anche in importanti testate nazionali e internazionali.

The Telegraph, 27 novembre 2011 (testo in inglese)

Frankfurter Allgemeine - Feuilleton, 28 novembre 2011 (testo in tedesco)

De Tijd, 25 novembre 2011 (traduzione in francese)

Mail Online, 28 novembre 2011 (testo in inglese)

Diario Ámbito Financiero, 7 dicembre 2011 (testo in spagnolo)

Reason.com, 29 novembre (testo in inglese)


Ad ogni modo, il nostro ringraziamento sincero va a tutti i giornalisti che si sono occupati, ognuno a modo suo, della realtà delle corde di budello (anche perché moltissimi, non se ne sono occupati affatto, pur essendo il caso giornalistico ghiotto da molti punti di vista). Si tratta infatti di un'Arte talmente sommersa, che credo sia in assoluto la prima volta nella storia contemporanea che questo umile e nobile strumento sale sulla ribalta della stampa internazionale, per di più passando per il web... è il caso di dire: "budello 2.0"!

Una menzione a parte va fatta per la comunicazione ufficiale con cui l'Unione Europea ha smentito le accuse della stampa sensazionalistica, la trovate qui:
http://ec.europa.eu/deutschland/press/pr_releases/10327_de.htm
E nel prossimo link la nostra risposta ufficiale a quanti ancora una volta ci hanno accusato di "bufalismo" avendo erroneamente interpretato l'articoletto targato Europa come un'accusa diretta ai latori della petizione:
https://www.facebook.com/note.php?note_id=300148303340570

Ma in fondo vale sempre il motto: è la stampa, bellezza!


...e fra pecore, papere e bufale, continuo comunque a preferire lo yak tibetano. :-)
https://www.facebook.com/notes/salviamo-le-corde-di-budello-ita-deu-eng/qualche-chiarimento-sul-regolamento-europeo-alcune-riflessioni-in-merito-a-quest/294196967269037

Corde di budello, il punto di vista di un Maestro


Sfidando la cultura musicale odierna fatta di incisioni e video musicali filtrati, patinati e iper-ripuliti, il Maestro Claudio Ronco (anche lui fra i primissimi firmatari delle petizioni e parte integrante degli amministratori della nostra pagina facebook) raccoglie in un video alcuni ragionamenti sull'Arte Cordaia, la sua storia, il suo valore attualissimo, anzi, contemporaneo.

Un documento di rara sincerità.

Le corde di budello italiane tornano vincitrici nella capitale il 4 dicembre!

La bella soddisfazione per i primi passi concreti a favore delle tutela della tradizione dell'Arte Cordaia, spingono immediatamente gli amministratori della pagina "Salviamo le corde di budello!" ad ampliare le loro azioni.
Così, la conferenza del Maestro Cordaio Mimmo Peruffo organizzata a Roma dalla nostra Silvia Scozzi ("riassunta" in un video che presto metteremo a disposizione su youtube), diventa una buona occasione per presentare in pubblico il tema della crisi del budello, sostenere la raccolta firme per la petizione europea, e non ultimo, presentare la lettera di ringraziamento che verrà inoltrata a mano da Silvia ai rappresentanti del Ministero nella città eterna, per conto di tutti i firmatari.

Consapevoli del disturbo arrecato loro con il mailbombing e considerata soprattutto la loro straordinaria celerità nel reagire positivamente alle nostre richieste, il minimo che potessimo fare era dedicare loro un'ode... ovviamente composta dalla nostra poliedrica Maria Caruso!




ODE AL BUDELLO ANTICO
O Patria terra, di tanta storia musicale il vanto
Si estinguerà nel giorno sorto infausto?
Piangerà dunque al salce muta ancora
La cetra della Musa Antica in terra
E a quale idolo aureo, su quale ara
Si spargerà privo di accenti il suono
Arido dell’acciaio sì crudo e spento
Dell’istrumenti che cantar non sanno?
D’altri canti! Si ergano solenni ora le mani,
sagge tendano gli archi al par di Ulisse
e veloci t’implorino cantando, d’altri canti,
O Patria nostro avello, si riempia il cor
D’ognun, da’ ladri ai santi, e s’oda ancora
Risuonare campestre il dolce mite suono del budello.
... il seguito nella bacheca del gruppo "Salviamo le corde di budello!".

Due petizioni per la salvaguardia dell'Arte Cordaia.

Dopo la prima fase di protesta, siamo passati ben presto ad azioni più propositive, sfruttando i mezzi che il web mette oggi a disposizione.
Così, dopo un paio di giorni di intense consultazioni tecniche, i testi delle due petizioni indirizzate al Governo Italiano e all'Unione Europea erano pronti!


Messe in rete il 19 novembre, nonostante le molte reticenze e le perplessità diffuse, le petizioni hanno raccolto subito un numero incredibile di adesioni (se consideriamo la peculiarità dell'argomento) grazie alla volenterosa, diffusa ed efficacie azione di condivisione in rete ad opera di musicisti, liutai, studiosi e amanti dell'arte. In particolare, dopo soli dieci giorni la petizione italiana contava già più di mille firme, fra le quali spiccavano importanti nomi dell'arte,ma anche diversi produttori di corde di budello!
E' a questo punto che, prendendoci tutti in contropiede, in assoluto anticipo rispetto alle nostre più rosee aspettative, i funzionari del Ministero hanno accolto le esattamente le istanze della petizione ed hanno regolarizzato la posizione dei cordai italiani in maniera definitiva, con ciò preparando il terreno per la riapertura -nei prossimi mesi- della produzione di corde di budello della Aquila Corde.
Il 29 novembre chiudiamo quindi ufficialmente la petizione italiana, raccogliendo le 1131 firme di tutti coloro che hanno immediatamente sostenuto e condiviso dando peso politico e concretezza alla nostra iniziativa... e ci concediamo insieme un brindisi virtuale!

Bellissimo, a proposito del fenomeno dei social network, l'articolo pubblicato in quei giorni da una delle colonne portanti del gruppo di amministratori, il nostro Anonimo del XXI secolo, alias Maria Caruso, cantante e amante della viola da gamba, che vi invito a leggere qui: http://anonimodelxxisecolo.wordpress.com/2011/11/21/power-signing-la-parabola-del-social-network-e-delle-petizioni-on-line/

Le nostre lettere al Ministero della Salute... un mailbombing concertato.

Fra tutte le lettere indirizzate ai funzionari del Ministero della Salute italiano, per sollecitarli a regolarizzare la posizione dei nostri cordai, la più intensa (e di conseguenza la più condivisa nel web) è stata quella scritta dal violinista Pietro Fabris. Eccola qui...

Gentile Dottoressa,

sono violinista, io non sono ancora molto pratico colle corde di budello, piano piano stavo cercando di imparare come si fa a montarle sullo strumento, a tenerle in ordine, la tensione giusta delle corde per il mio strumento e tutte queste cose, insomma è complesso. Le corde di metallo sono più "usa e getta", tengono l'accordatura subito, squillano per un po' e poi si scaricano come le batterie e le cambi.

Ma lei non si immagina neanche che razza di differenza di suono c'è tra il budello naturale e il metallo... Avevo suonato un pezzettino da solista coll'orchestra. Avevo la sordina e usavo corde di budello mentre gli altri usavano corde in metallo. Bene, il suono era cristallino, limpidissimo e arrivava in sala senza che dovessi forzare per farmi sentire, anche quando suonavo all'unisono cogli altri il direttore mi sentiva in maniera nitidissima, eppure il suono del budello all'inizio all'orecchio sembra meno focalizzato, in quanto lo spettro sonoro del budello è molto più vasto perché il suono di base è arricchito da maggiori suoni parziali complementari (che si chiamano suoni armonici). Ma questo è un grande vantaggio! Questa sensazione di vastità, di morbidezza, espressività, di poesia nella propria nudità è qualcosa di meraviglioso. Mia mamma che non ne capisce un gran che di musica, mi ripeteva ossessivamente di suonare ancora quelle corde. Quella è la vera voce della musica. Il resto è commercio. Non c'è respiro, anima, vita nelle corde di metallo.

Se Lei si legge un pochino sul sito Aquilacorde come lavora Peruffo, capisce che noi italiani dobbiamo andare fieri della grande tradizione che porta avanti, è un'eccellenza del Made in Italy, è l'arte a disposizione dell'arte. Cosa c'è di più bello? Perché rendergli la vita impossibile? Perché far morire qualcosa di così intimamente vivo e meraviglioso? Perché privare il connubio tra lo strumento e le sue corde dell'amore per il suono? Perché il suono stesso delle corde non deve poter essere soave? Il suono è anche il fine, non solo il mezzo con cui la musica si sviluppa. È come se noi nell'amore vedessimo solo un fine riproduttivo. È quella l'essenza dell'amore? L'amore non è forse bello in sè? E noi non amiamo forse per essere felici? O siamo macchine, fabbriche? Ecco, e allora, perché l'arte, la tradizione italiana della corderia dev'essere ridotta a un macchinario, a un marchingegno, a un'industria? È di questo che ha bisogno la musica? È questo la musica? E invece non potrebbe essere qualcosa di più bello? Perché non valorizziamo questo concetti così profondi, queste persone come Peruffo che danno senso alla nostra vita? Se tutto ciò che viviamo oggi viene consumato, cosa ci rimane nel cuore? Quella sensazione, mi creda, la attraversa, è la vita che ci attraversa, riscopriamo il nostro stare al mondo, la meraviglia di ciò che circonda e di poterlo sentire.

Perché sacrificare tutto questo? Che senso ha? Per ragioni igieniche? Lei crede? Pensa che ci pigliamo qualche malattia strana? Ma quando mai... Si è sempre fatto. Di sicuro c'è qualcuno che vuole fregarci, dottoressa Serraino.

Ma pensi un attimo a tutta quella musica nei secoli precedenti, che razza di mondo era quello... Non abbiamo niente da imparare da loro? Non le viene vergogna a pensare che oggi quello spirito non è più necessario?
E se fosse invece che è la spiritualità che stiamo perdendo, anzi uccidendo? Non Le viene il dubbio?

La prego di essere severa con quelli che banalmente e stupidamente arrecano un danno così grande all'Italia, all'arte, all'uomo. Abbiamo bisogno di dare un senso alla nostra esistenza. Non può essere tutto consumato. Se no la morte consumerà noi e a quel punto, forse è quello che ci meritiamo.

Con affetto

Pietro Fabris

lunedì 12 dicembre 2011

"Salviamo le corde di budello!" un po' di storia...



Dopo anni di battaglie per arginare la crisi, il Maestro cordaio Mimmo Peruffo chiude la produzione di corde di budello della sua azienda, la Aquila Corde Armoniche di Vicenza.
Il 14 novembre 2011 due violoncelliste italiane a Vienna tramite facebook si scambiano messaggi di indignazione e incredulità di fronte alla notizia e soprattutto di fronte alla prospettiva del precipitoso declino di un suono e di una tradizione con fatica recuperati dai pochissimi maestri cordai oggi esistenti... così, con il desiderio di "organizzare qualcosa" comincia l'avventura di Salviamo le corde di budello!:
https://www.facebook.com/pages/SALVIAMO-le-CORDE-di-BUDELLO-ita-deu-eng/286836168005117
Qui l'articolo apparso solo pochi mesi prima della cessazione dell'attività sul Giornale di Vicenza:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/248447__il_maestro_liutaio_messo_in_crisi_da_mucca_pazza/
Qui l'annuncio dato da The Strad:
http://www.thestrad.com/Article.asp?ArticleID=2063
Il giorno successivo parte la prima "azione concertata": mailbombing al Ministero della Salute italiano!